Disturbi ginecologici: l’importanza della prevenzione a ogni età della donna

I disturbi ginecologici possono presentarsi in qualunque fase della vita della donna e, proprio per questa ragione, è fondamentale che una corretta opera di prevenzione venga sistematicamente effettuata a ogni età.

Prevenzione, naturalmente, è un termine dai molteplici significati e non equivale solamente a sottoporsi a regolari check-up di controllo presso il proprio medico di fiducia (che restano ovviamente importantissimi), ma anche a mantenere uno stile di vita sano, con esercizio e alimentazione corretti ed equilibrati, e a imparare ad ascoltarsi e riconoscere gli eventuali sintomi delle principali problematiche a carico dell’apparato riproduttivo femminile.

Cominciamo quindi con l’elencare quali sono i disturbi ginecologici che possono colpire la donna a prescindere dalla sua età.

 

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I principali disturbi ginecologici: una panoramica

Nel corso della vita, il corpo della donna è soggetto a naturali evoluzioni e trasformazioni che richiedono cure e attenzioni specifiche. La prevenzione va quindi interpretata come un’opportunità per avere sempre cura di sé e mantenere quanto più a lungo possibile una qualità della vita ottimale.

Le normali procedure di controllo ginecologico per la donna includono, oltre alle normali visite periodiche, il ben noto Pap-Test e l’Hpv-DNA Test, entrambi necessari a una corretta prevenzione dei tumori al collo dell’utero. È poi sempre suggerita un’ecografia pelvica o transvaginale, specialmente a partire dai cinquant’anni di età.

Il ginecologo è l’alleato della donna già nei primissimi anni della sua vita: dal primo ciclo mestruale (o almeno dai dodici anni di età) alla menopausa, fino alla quarta età, e a prescindere da condizioni particolari come ad esempio una gravidanza, questo specialista va sempre considerato un supporto prezioso per mantenere in salute una delle aree del corpo femminile più complesse e delicate.

Disturbi ginecologici: l’importanza della prevenzione

Ma quali sono i principali e più frequenti disturbi ginecologici?

Il primo è senza dubbio l’amenorrea, ossia l’assenza del ciclo mestruale. Questa si suddivide a sua volta in amenorrea primaria, relativa a pazienti che non hanno mai avuto il ciclo mestruale e hanno raggiunto l’età di sedici anni; e secondaria, riferita invece a donne normalmente con mestruazioni regolari e che sperimentano un’improvvisa interruzione del ciclo.

Anche la polimenorrea è un problema piuttosto ricorrente: si tratta della comparsa delle mestruazioni a intervalli inferiori ai comuni 25-36 giorni. Esattamente come l’amenorrea, anche questa disfunzione dovrebbe sempre essere indagata con il ginecologo. Il medesimo principio si applica anche alla meno conosciuta oligomenorrea, una condizione che vede invece la comparsa del ciclo a intervalli maggiori rispetto a quelli normali.

Tra gli altri disturbi ginecologici che è bene approfondire con il proprio medico di fiducia vi sono poi la dismenorrea, ossia la presenza di dolori pelvici associati al ciclo mestruale; l’ipomenorrea, che si manifesta con un ciclo mestruale scarso e breve; e l’ipermenorrea, che come è facile intuire comporta invece prolungate e abbondanti perdite mestruali.

Inoltre, è importante menzionare ulteriori problematiche ginecologiche diffuse:

  • Vaginiti: il termine identifica genericamente le infiammazioni a carico della vagina, che possono manifestarsi con secrezioni bianche o giallastre e talvolta maleodoranti. Di norma, si associano a prurito e bruciore e sono sempre favorite dal cambiamento del pH vaginale.
  • Sindrome dell’ovaio policistico: è una particolare patologia ginecologica che, oltre all’irregolarità mestruale e alle alterazioni ormonali, può produrre anche infertilità. Si stima che questa condizione, generata da una disfunzione ormonale, colpisca dal 5% al 10% delle donne.
  • Endometriosi: è una problematica caratterizzata dalla presenza di un’infiammazione cronica degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico. È causata dalla presenza, in questi organi, di cellule endometriali che in condizioni normali dovrebbero trovarsi invece soltanto nell’utero. Spesso la sua diagnosi è puramente accidentale.

In considerazione di tutte le problematiche finora evidenziate, e della possibilità – per molte di esse – di comparire anche in giovane età, la prevenzione si riconferma come il primo e più importante scudo di difesa a garanzia della salute della donna in ogni fase della vita.

 

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I laboratori Biomolecular Diagnostic sono accanto al clinico e al paziente con la formulazione e produzione di test evoluti e affidabili, essenziali nelle fasi di prevenzione, diagnosi, trattamento e follow-up delle più importanti patologie ginecologiche.

Due le analisi attualmente a disposizione:

  • Vaginal Path Test: si tratta del solo kit diagnostico di microbiologia che analizza l’ecosistema vaginale come espressione del suo microbioma, verificandone lo stato di eventuale eubiosi, disbiosi o patobiosi grazie all’individuazione di infezioni fungine, criticità riproduttive, vaginosi batteriche e malattie sessualmente trasmissibili. Il test si compone di un unico tampone vaginale che permette di identificare ventuno diversi microrganismi. È inoltre l’unico in commercio a identificare e quantificare singolarmente i quattro lactobacilli più rilevanti per la determinazione dello stato di salute femminile.
  • HPV Vaginale: è un test fondamentale nella prevenzione del carcinoma del collo dell’utero, una patologia molto grave direttamente connessa all’infezione genitale da Papilloma Virus. L’esame offre uno screening primario basato sulla ricerca di HPV oncogeni, in modo più preciso ed efficace rispetto al già ottimo Pap-Test. Il test è semplice e indolore, e si basa su un’analisi molecolare che permette di rilevare la presenza di un’infezione da ceppi di Papilloma Virus Umano (attraverso la ricerca del DNA del virus) ad alto e basso rischio oncogeno, ossia associati all’insorgenza di neoplasie.

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