Esiste una correlazione tra menopausa e osteoporosi?

Negli scorsi giorni abbiamo più volte parlato di salute delle ossa, dapprima focalizzandoci sulle principali Malattie Metaboliche dell’Osso [link ad articolo intitolato “Malattie Metaboliche dell’Osso: quali sono e come prevenirle?” quando disponibile] e poi sull’osteoporosi in occasione della ricorrenza annuale dedicata a questa condizione [link ad articolo precedente presente in questo documento].

L’articolo di oggi vuole invece esplorare il legame che intercorre tra l’osteoporosi e la menopausa, ossia quel passaggio naturale e obbligato della vita femminile che coincide con la fine della vita riproduttiva e del ciclo mestruale.

Qualche cenno in più sulla menopausa

L’OMS descrive la menopausa come la cessazione definitiva del ciclo mestruale in conseguenza della perdita della funzione follicolare ovarica. La diagnosi di questa condizione fisiologica avviene in modalità retrospettiva, dopo dodici mesi consecutivi di assenza del ciclo.

Quando compare prima dei quarant’anni, la menopausa viene definita “precoce”. Al contrario, prende il nome di “menopausa tardiva” quando si manifesta nelle donne oltre i cinquantacinque anni.

Esiste anche la cosiddetta “menopausa indotta”, ossia la cessazione del ciclo mestruale a seguito dell’asportazione delle ovaie o alla soppressione della funzione ovarica per la somministrazione di particolari terapie, come la radioterapia o la chemioterapia.

Con il termine “peri-menopausa” si identifica invece il periodo che precede la menopausa e che interessa un arco temporale dai tre anni prima di essa fino al primo anno dopo la comparsa dell’ultima mestruazione, mentre per “post-menopausa” si intende il lasso di tempo che segue l’ultima mestruazione.

C’è infine un ultimo termine legato a questo particolare periodo della vita della donna: il climaterio, ossia la fase di transizione che copre il periodo di tempo che precede e segue la menopausa e che si caratterizza per importanti cambiamenti ormonali. Si tratta di una fase piuttosto lunga, della durata indicativa di sette/dieci anni, in cui possono verificarsi sintomi tipici quali le vampate di calore, l’irritabilità e gli sbalzi di umore, l’insonnia, l’aumento di peso, il calo del desiderio sessuale, l’ansia e la depressione lieve e la secchezza vaginale: si parlerà, in questo caso, di sindrome climaterica.

In Italia, la menopausa si verifica in media tra i quarantacinque e i cinquantacinque anni di età.

Il legame tra osteoporosi e menopausa: come riconoscerla e prevenirla

La comparsa della menopausa coincide anche con la diminuzione della densità ossea, poiché le attività di rimodellamento osseo – ossia di sostituzione delle vecchie cellule con le nuove – vengono inficiate dalla progressiva carenza di estrogeni nell’organismo.

Ecco quindi che se, da un lato, la comparsa dell’osteoporosi può indicare la vicinanza alla menopausa, anche la menopausa è un campanello d’allarme da non ignorare per il rischio di insorgenza dell’osteoporosi.

Il sito web del Ministero della Salute riporta che, in Italia, l’80% delle persone che soffrono di osteoporosi sono appunto donne in post-menopausa. Il legame tra osteoporosi e menopausa è quindi confermato e accettato dalla comunità scientifica, specialmente in presenza di ulteriori fattori di rischio predisponenti. Puoi scoprire quali sono nel nostro precedente articolo [link ad articolo precedente presente in questo documento].

Dal momento che gli estrogeni svolgono un ruolo essenziale nel mantenimento della salute delle ossa – poiché promuovono il riassorbimento tubolare del calcio a livello renale, favoriscono la conversione della vitamina D e il conseguente riassorbimento del calcio a livello intestinale e svolgono un’azione trofica diretta sulla formazione dell’osso – la loro carenza nell’organismo produce inevitabilmente un incremento del riassorbimento osseo, e quindi una maggiore fragilità ossea.

Tra i sintomi dell’osteoporosi in menopausa – una condizione estremamente diffusa ma che, molto spesso, non viene individuata tempestivamente ed è diagnosticata invece soltanto a seguito di fratture – vanno menzionati:

  • La diminuzione dell’altezza della persona a causa della curvatura della schiena o della compressione della colonna vertebrale
  • La presenza di dolore osseo e muscolare
  • La tendenza alle fratture ossee a fronte di scarsi o addirittura assenti traumi

Proprio in considerazione della stretta connessione tra menopausa e fragilità ossea, è suggerito agire tempestivamente per ottenere una diagnosi, che potrà essere confermata da indagini strumentali come la Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC). Quest’analisi va considerata un importante strumento di diagnosi precoce per intervenire rapidamente sulla malattia così da contenerne gli effetti.

In termini preventivi, il rischio di comparsa di osteoporosi in menopausa può essere ridotto agendo su vari aspetti legati alle proprie abitudini quotidiane: a partire dalla dieta, che dovrà includere tutti i nutrienti necessari all’organismo e in particolare alimenti che garantiscano il giusto apporto di calcio e vitamina D; per arrivare poi all’esposizione ai raggi solari (nuovamente per una corretta assimilazione della vitamina D); allo svolgimento di regolare attività fisica per la buona salute l’apparato muscolo-scheletrico; al mantenimento di un adeguato peso corporeo (condizioni come l’eccessiva magrezza o l’anoressia nervosa favoriscono l’insorgenza dell’osteoporosi) e all’evitamento di fumo, alcol e consumo smodato di farmaci come i corticosteroidi.

Biomolecular Diagnostic ricorda infine la disponibilità di OsteoGen, l’evoluto screening genetico per la valutazione della suscettibilità a diverse patologie legate al tessuto osseo: il kit è a disposizione di medici di base, osteopati, fisiatri, fisioterapisti e rappresenta uno strumento prezioso nelle fasi di diagnosi, trattamento e follow-up.

Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina dedicata al prodotto.